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Norme pubblicate nel mese di marzo 2024

GAZZETTA UFFICIALE

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26 gennaio 2024
Approvazione del modello unico di dichiarazione ambientale per l’anno 2024.

Plastic tax: cosa succederà dal 1 luglio 2024?

Com’è noto, è stato più volte rinviato negli ultimi anni l’avvio della cosiddetta Plastic Tax, originariamente prevista per il 1° luglio 2020, a seguito del recepimento della Direttiva (UE) 2019/904 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente.

Che cos’è la Plastic Tax

La Plastic Tax è un’imposta prevista per la produzione di “manufatti con singolo impiego” (MACSI) e va ad impattare sui seguenti soggetti:

  • fabbricanti di MACSI prodotti in Italia,
  • importatori di MACSI provenienti da altri paesi UE per il settore business (BtoB)
  • importatori di MACSI da paesi extra UE
  • cedenti di MACSI provenienti da altri Stati membri UE per il settore consumatori privati (BtoC)

L’imposta, il cui aggravio dovrebbe pesare 0,45 euro/kg per materia prima plastica, si applicherà a numerose tipologie di prodotti e settori merceologici: materiali per gli alimenti (bottiglie, vaschette, posate in plastica), contenitori in tetrapakcontenitori per detersivi, imballaggi di confezionamento di prodotti, imballaggi monouso di numerosi comparti.

Quali saranno gli adempimenti legati all’applicazione della Plastic Tax?

La liquidazione della plastic tax, dovrebbe avvenire attraverso dichiarazioni trimestrali da presentarsi all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Le modalità non sono ancora state ufficializzate, essendo mancanti i decreti attuativi attesi ormai da parecchio tempo.

La stessa misura fiscale è introdotta o in corso di introduzione anche negli altri stati membri, ed in particolare già operativa in Spagna. Quindi le aziende italiane che esportano in tale paese possono già da un po’ di tempo trovarsi ad aver a che fare con le misure introdotte dal governo Spagnolo.

E’ possibile un nuovo rinvio della plastic tax?

Al momento nessuna fonte ufficiale ha ipotizzato un ulteriore rinvio della plastic tax previsto per il 1 luglio 2024, scadenza ormai piuttosto imminente.

Si auspica che le aziende possano essere messe in grado di prepararsi all’avvio di questo nuovo adempimento fiscale con opportune attività informative e chiare linee guida applicative.

 

Scadenze ambientali di aprile 2024

  • 1 aprile – entrano in vigore le nuove liste degli imballaggi in plastica nelle fasce contributive 2024
    (👉 le trovi qui)
  • 15 aprile – scadenza adeguamento Responsabili Tecnici Gestori Ambientali (👉 leggi la notizia)
  • 20 aprile  CONAI – dichiarazioni mensili/trimestrali

Albo Nazionale Gestori Ambientali: come pagare i diritti entro il 30 aprile.

Le imprese iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali sono tenute al versamento del diritto annuale entro il 30 aprile, con riferimento alla loro categoria di iscrizione.

Quali sono i diritti camerali dovuti per l’iscrizione all’Albo ?

Le imprese iscritte nelle vigenti categorie dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali devono provvedere entro il 30 aprile di ogni anno al pagamento di un diritto annuale da corrispondere per ogni categoria di iscrizione.

Quali sono le modalità per eseguire il pagamento.

Il pagamento del diritto annuale deve essere effettuato con modalità telematica.

Il versamento, in caso di iscrizione in più categorie, può essere cumulativo.

Le modalità di pagamento ammesse possono variare per ogni Sezione (corrispondente alla Regione) di iscrizione.

Vediamo come procedere al pagamento: 

  • accedere con le proprie credenziali all’area riservata all’interno del portale dell’A.N.G.A.
  • cliccare in alto sul pulsante “Diritti”
  • spuntare l’importo da pagare: il sistema rende visibili solo le modalità di pagamento disponibili per il diritto selezionato, quindi spuntare la modalità di pagamento desiderata tra quelle disponibili.
  • cliccare su “Paga” e seguire i vari passaggi proposti dal sistema fino al termine del pagamento.

Cosa succede in caso di mancato pagamento?

In caso di inadempienza la Sezione competente provvederà, con decorrenza comunicata all’impresa tramite PEC, a sospendere d’ufficio l’iscrizione all’Albo per la categoria interessata, che permane fino a quando non venga data prova alla Sezione dell’effettuazione del pagamento.

Durante il periodo di sospensione l’impresa non può svolgere l’attività della categoria sospesa.

Inoltre, non verranno rilasciate né visure, né certificati, né verranno deliberate variazioni e/o rinnovi. Qualora nel frattempo l’impresa abbia provveduto a versare quanto dovuto, il provvedimento di sospensione non avrà più efficacia.

Il provvedimento di sospensione, così come gli altri provvedimenti telematici, rimarrà comunque presente, come documento scaricabile, nella tabella di monitoraggio delle pratiche, all’interno dell’area riservata dell’impresa.

Decorso il termine entro il quale l’impresa sospesa può provvedere al pagamento, l’impresa verrà cancellata d’ufficio.

Consulta il sito dell’A.N.G.A.: www.albonazionalegestoriambientali.it

MUD 2024: ecco il nuovo modello, in scadenza il 1 luglio.

Come anticipato, è stato di recente approvato il nuovo modello per la presentazione del MUD riferito all’anno 2023, con scadenza per quest’anno al 1 luglio 2024.

Il DPCM n. 52 del 26/01/2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 marzo 2024, reca il nuovo Modello Unico di Dichiarazione Ambientale per il 2024, il quale sostituisce completamente il previgente.

La scadenza del MUD per il 2024.

Il termine per la presentazione del MUD, in accordo con quanto sancito dalla Legge n. 70/1994, essendo stato sostituito il modello di dichiarazione, è stabilito a centoventi giorni dalla data di pubblicazione del decreto, vale a dire il 30 giugno. Essendo il 30 giugno 2024 giorno festivo, il termine, come comunicato dal MASE, è prorogato al 1° luglio 2024.

I soggetti obbligati alla presentazione del MUD avranno quindi un po’ più di tempo rispetto all’ordinaria scadenza del 30 aprile per provvedere all’invio della dichiarazione con le consuete modalità (invio telematico).

Quali le novità per il MUD 2024?

Per la categoria dei produttori di rifiuti speciali non ci sono particolari novità nel nuovo modello del MUD. Le modifiche introdotte riguardano, infatti, i soggetti pubblici (Comuni e altri) che sono soggetti alla presentazione del MUD.

Se vuoi esplorare i contenuti del nuovo modello: visita il sito del MASE  e consulta la sintesi delle modifiche introdotte.

 

Hai bisogno di assistenza per la predisposizione ed invio del MUD 2024?
Contatta il nostro studio per un preventivo e per ogni informazione in proposito.

 

MUD 2024: i soggetti obbligati

Anche quest’anno si avvicina il periodo per la presentazione del MUD, la cui scadenza, per quest’anno, è prorogata al 1 luglio 2024.

Cos’è il MUD

E’ una dichiarazione, il cui contenuto è stato più volte ampliato negli ultimi anni, da presentare annualmente alla Camera di Commercio (per mezzo di un sistema telematico) che riepiloga i rifiuti prodotti, trasportati, gestiti dagli enti e dagli operatori dei settori industriale e artigianale.

Chi sono i soggetti obbligati al MUD

Il MUD si articola in varie sezioni  con contenuti diversi e obbligatori o meno a seconda dei soggetti presi in considerazione.

1. Chi deve presentare la sezione “Comunicazione Rifiuti” ?
  • Chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto dei rifiuti;
  • Commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione;
  • Imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti;
  • Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi;
  • Imprese ed enti che hanno più di dieci dipendenti e sono produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali e da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento dei fumi;
  • I Consorzi e i sistemi riconosciuti, istituiti per il recupero e riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti, ad esclusione dei Consorzi e sistemi istituiti per il recupero e riciclaggio dei rifiuti di imballaggio che sono tenuti alla compilazione della Comunicazione Imballaggi;
  • I gestori del servizio pubblico di raccolta, del circuito organizzato di raccolta di cui all’articolo 183 comma 1 lettera pp) del D.lgs. 152/2006, con riferimento ai rifiuti conferitigli dai produttori di rifiuti speciali, ai sensi dell’articolo 189, comma 4, del D.lgs. 152/2006.
2. Chi deve presentare la sezione “Comunicazione Veicoli Fuori Uso” ?
  • Soggetti che effettuano le attività di trattamento dei veicoli fuori uso e dei relativi componenti e materiali.
3. Chi deve presentare la sezione “Comunicazione Imballaggi” ?
  • Sezione Consorzi: CONAI o altri soggetti;
  • Sezione Gestori rifiuti di imballaggio: impianti autorizzati a svolgere operazione di gestione di rifiuti di imballaggio.
4. Chi deve presentare la sezione “Comunicazione Rifiuti Urbani, Assimilati E Raccolti In Convenzione” ?
  • Soggetti responsabili del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e assimilati (Comune o soggetti da questo delegati).
5. Chi deve presentare la sezione “Comunicazione Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche”?
  • Soggetti coinvolti nel ciclo di gestione dei RAEE rientranti nel campo di applicazione del D.lgs. 49/2014.
6. Chi deve presentare la sezione “Comunicazione Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche” ?
  • Soggetti obbligati all’iscrizione al Registro delle  Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.

Hai bisogno di aiuto nella compilazione ed invio del MUD?

Contatta i nostri uffici per un preventivo e per sapere quali documenti preparare.

Rendicontazione di sostenibilità per le aziende: non potremo più farne a meno.

E’ di questi giorni l’approvazione da parte della Camera e del Senato del disegno di legge di recepimento della Direttiva 2022/2464/UE sugli obblighi delle imprese in materia di rendicontazione di sostenibilità.

Lo scenario attuale è che sempre più aziende incorreranno negli obblighi di rendicontazione dei loro aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG).

Cosa significa e a cosa serve rendicontare la sostenibilità?

Nei mercati nazionali ed internazionali il rating ESG non serve ormai solo per prendere decisioni di natura finanziaria. Sta divenendo sempre più un elemento chiave nelle scelte strategiche degli stakeholders, banche, fornitori, clienti, pubblico in generale.

Gli studi recenti dimostrano che le organizzazioni con un buon controllo dei propri aspetti di sostenibilità sono più stabili ed hanno maggior garanzia di successo sul mercato e durabilità nel tempo oltre a vantaggi di reputazione.

Con quali strumenti si può misurare il rating di sostenibilità?

Sono sempre più necessarie nei rapporti con banche, investitori e stakeholders le misurazioni delle performance di sostenibilità attraverso punteggi attribuiti con metodologie varie che analizzano le tre dimensioni chiave ambiente, sociale e governance (ESG).

Sono disponibili sul mercato diverse piattaforme – tra le quali alcune anche di tipo “open” – che consentono di svolgere tale misurazione valutando appunto la sostenibilità delle realtà aziendali (alcuni esempi: Ecovadis, Synesgy by Cribis, Open-es ed Ecomate).

Tali strumenti vengono anche utilizzati dalle imprese per misurare il grado di sostenibilità dei propri partner di filiera (fornitori).

Attendiamo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della nuova disciplina per conoscerne più a fondo i contenuti e le implicazioni per le imprese.

Scadenze ambientali di marzo 2024

  • 20 marzoCONAI: Dichiarazione mensile CONAI (mod. 6.1; 6.2) – si ricorda che le dichiarazioni vanno obbligatoriamente effettuate mediante la procedura online.

 

  • 31 marzo – Registro pile e accumulatori: comunicazione annuale dei produttori (www.registropile.it)
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