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RENTRI: un video spiega come funzionerà.

L’Albo Nazionale Gestori Ambientali ha reso disponibile un video tutorial che anticipa alcuni dei contenuti che avrà il RENTRI il Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti.

Il video contiene una simulazione di come avverrà il caricamento dei dati contenuti nei registri di carico e scarico rifiuti, dedicato a tutte le imprese che non sono dotate di un software interoperabile con RENTRI.

A questo link è disponibile il video tutorial.

Notifica SCIP: conosciamo questo servizio.

Devi effettuare la notifica SCIP per gli articoli immessi sul mercato? Ce ne occupiamo noi.

Cos’è la notifica SCIP?

La notifica SCIP (Substances of Concern In articles as such or in complex objects (Products)) è nata allo scopo di creare una banca dati tossicologica in cui vengono inserite tutte le informazioni sulle sostanze estremamente preoccupanti (SVHC- Substances Very High Concern) presenti in quantità 0,1% (peso/peso) contenute in articoli o articoli complessi.

La creazione della banca dati SCIP è stata istituita dall’art. 9 della Direttiva quadro sui rifiuti, Direttiva (UE) 2018/851, allo scopo di rendere nota la presenza di sostanze molto pericolose negli articoli e di permettere la gestione in sicurezza degli stessi per l’intero ciclo di vita fino alla fase finale di rifiuto.

La notifica SCIP deve essere inviata all’ECHA (European Chemicals Agency).

Chi deve fare la notifica SCIP?

L’obbligo di inviare la notifica SCIP riguarda i fornitori di articoli immessi sul mercato dell’Unione Europea contenenti una sostanza estremamente preoccupante presente nell’elenco di sostanze candidate in una concentrazione superiore a 0,1% p/p

L’obbligo decorre dal 5 gennaio 2021.

I fornitori di articoli interessati alla notifica SCIP sono:

  • produttori e assemblatori dell’UE,
  • importatori dell’UE,
  • distributori dell’UE di articoli e altri attori della catena di approvvigionamento che immettono articoli sul mercato.

Quali informazioni devono essere inviate?

  • dati che consentano l’identificazione dell’articolo;
  • il nome, l’intervallo di concentrazione e l’ubicazione della/e sostanza/e presente/i nell’elenco delle sostanze candidate presente/i in quell’articolo;
  • altre informazioni che consentano l’uso sicuro dell’articolo, in particolare che ne garantiscano la corretta gestione quando viene convertito in rifiuto.

Per ogni informazione contatta i nostri uffici.

Webinar su ” La responsabilità in tema di gestione rifiuti e tracciabilità.”

L’Albo Nazionale Gestori Ambientali in collaborazione con la Sezione regionale Puglia dell’Albo organizza il seminario “La responsabilità in tema di gestione rifiuti e tracciabilità”.

 

Il seminario, che avrà luogo il 15/12/2021 ore 9.15, rivolto ad imprese, consulenti ed associazioni di categoria, intende fornire ai partecipanti le nozioni fondamentali sulla normativa di riferimento, sulla tracciabilità nella digitalizzazione degli adempimenti e sull’istituzione del Registro Elettronico Nazionale.

 

Dal PNRR finanziamenti per l’economia circolare

Il Ministero della Transizione Ecologica pubblica i criteri di selezione dei progetti per investimenti che mirano a promuovere l’economia circolare previsti dal PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza).

Si tratta in particolare di “progetti faro di economia circolare” in materia di raccolta differenziata dei rifiuti elettronici, plastici e tessili, con risorse dedicate pari a 2,1 miliari di euro

Le linee di investimento

Sono previste due linee di investimento:

  • realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e ammodernamento di quelli esistenti. Lo stanziamento è pari a 1,5 miliardi di euro destinati ad iniziative promosse da soggetti pubblici, enti d’ambito, comuni e gestori del servizio pubblico dei rifiuti urbani.
  • iniziative “faro” rivolte all’efficientamento delle filiere di carta e cartone, plastiche, RAEE e tessili. I fondi pari a 600 milioni di euro sono destinati ad imprese attive nel riciclo.

Quali sono gli interventi finanziabili?

I progetti finanziabili riguardano:

  • Impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, i cosiddetti RAEE;
  • impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo di rifiuti in carta e cartone;
  • impianti per il riciclo di rifiuti plastici, compresi i rifiuti di plastica in mare;
  • raccolta delle frazioni di tessile pre-consumo e post consumo, ammodernamento dell’impiantistica e realizzazione di nuovi impianti di riciclo delle frazioni tessili in ottica sistemica.

Gli obiettivi UE per l’economia circolare.

Il Piano d’Azione per l’Economia Circolare varato dall’UE, prevede il raggiungimento dei seguenti target:
− riciclo del 55% dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE);
− riciclo dell’85% nell’industria della carta e del cartone;
− riciclo del 65% dei rifiuti plastici (attraverso riciclaggio meccanico, chimico, “Plastic Hubs”);
− 100% di recupero nel settore tessile, tramite “Textile Hubs”.

 

Leggi i decreti del MITE per l’economia circolare.

MITE: interventi del PNRR per l’economia circolare

A breve verranno pubblicati i decreti del MITE (Ministero della Transizione Ecologica) per finanziare un miliardo e mezzo di investimenti in infrastrutture a supporto della raccolta differenziata e per gli impianti di riciclo.

La misura punta a conseguire gli obiettivi di riciclo fissati dalla normativa comunitaria, che prevede che al massimo il 10% dei rifiuti finisca in discarica e che il 65% venga invece riciclato.

“La buona notizia – annuncia il ministro Cingolani – è che mettiamo in moto l’altro grande filone di interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, quello dedicato all’economia circolare. I progetti partiranno già nelle prossime settimane”.

Gli investimenti comprendono misure di potenziamento, digitalizzazione e ammodernamento delle infrastrutture per la raccolta differenziata e si muovono secondo tre assi: infrastrutturazione della raccolta differenziata, impianti per il riciclo delle frazioni della differenziata e flussi critici.

“Bisogna migliorare sia la quantità che la qualità di quello che viene raccolto – prosegue il ministro Cingolani – e l’introduzione di nuove tecnologie faciliterà la raccolta per i cittadini”.

Il 60% degli investimenti sugli impianti di riciclo andrà al Centro-Sud. Una particolare attenzione verrà dedicata alla frazione organica che oggi costituisce il 30% circa di tutta la produzione di rifiuti e che dovrà essere valorizzata per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di riciclo e di decarbonizzazione.

Altro capitolo importante del progetto “Città circolari” del Mite riguarda i rifiuti speciali, come i fanghi provenienti dagli impianti di depurazione che oggi costituiscono una criticità spesso affrontata con strumenti emergenziali e che invece saranno sfruttati al meglio nell’ottica del modello di economia circolare.

Fonte: https://www.mite.gov.it/comunicati/dal-mite-un-miliardo-e-mezzo-la-raccolta-differenziata-e-il-riciclo

Formazione sui rifiuti: alcuni interessanti webinar di Albo Gestori e CCIAA

Le sezioni regionali dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, in collaborazione con il sistema delle Camera di Commercio, organizzano alcuni interessanti webinar nel settore della gestione dei rifiuti.

I seminari, rivolti ad imprese, consulenti ed associazioni di categoria, hanno contenuti che comprendono le nozioni fondamentali sulla normativa di riferimento, sulla tracciabilità nella digitalizzazione degli adempimenti e sull’istituzione del Registro Elettronico Nazionale, nonchè sulla classificazione dei rifiuti.

Programmi ed iscrizione agli eventi sul sito dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali.

 

Ecomondo 2021: si torna a Rimini!

Ritorna, dal 26 al 29 ottobre 2021, in presenza presso il quartiere fieristico di Rimini, la 24° edizione di Ecomondo, la fiera sulle tecnologie green e gli eventi sulle tematiche della sostenibilità ambientale.

 

Dopo l’edizione interamente digitale svoltasi nel 2020, Ecomondo ritorna a popolare quest’anno la Fiera di Rimini con una ricca serie di manifestazioni sui temi dell’economia circolare, della tecnologia 4.0 e con eventi di formazione e informazioni sulle tematiche ambientali e della sostenibilità.

La Fiera di carattere internazionale, propone esposizioni e dibattiti nei settori di rifiuti e risorse, bioeconomia circolare, bonifiche e rischio geologico, acque.

Ospita, inoltre, nel suo seno la decima  edizione degli “Stati Generali della Green Economy“, appuntamento annuale di elaborazione strategica, aperta e partecipata che vede il coinvolgimento dei principali stakeholder della green economy italiana.

Per ogni dettaglio organizzativo ed informazioni: ecomondo.com

 

Settimana Europea dello Sviluppo Sostenibile: 18 settembre-8 ottobre.

Cos’è la Settimana Europea dello Sviluppo Sostenibile?

Lo scopo di questa kermesse internazionale è di incentivare eventi ed attività che promuovano lo sviluppo sostenibile condividendole, a livello europeo, su una piattaforma comune, accrescendo la consapevolezza sulle tematiche dello sviluppo sostenibile e dell’Agenda 2030.

Chi sono i soggetti coinvolti?

Tutti i soggetti interessati, pubblici e privati, a livello nazionale e territoriale sono invitati ad impegnarsi attivamente, con azioni concrete, per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Cosa accadrà in Italia?

In Italia, l’iniziativa rappresenta anche un’occasione per rendere visibili risultati e iniziative relative all’attuazione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS) e delle strategie regionali e locali, organizzate dai soggetti istituzionali e dai portatori di interesse della società civile impegnati nelle sfide ambientali, economiche e sociali per lo sviluppo sostenibile, a partire dagli attori coinvolti nel Forum per lo Sviluppo Sostenibile e nei meccanismi di partecipazione realizzati a livello nazionale, regionale e locale.

Come partecipare?

Le iscrizioni sono aperte a tutte le tipologie di soggetti (istituzioni, agenzie, centri di ricerca, musei, fondazioni, istituzioni scolastiche, università, imprese, associazioni, organizzazioni non governative, singoli cittadini, ecc.) e iniziative senza scopo di lucro (convegni, workshop, meeting, mostre, progetti, ecc.).

Per partecipare registrati sul sito di ESDW.

(fonte: mite.gov.it)

Spurgo fosse settiche: quando obbligatorio il registro di carico/scarico rifiuti.

Non sarà sfuggito ai più attenti che tra i “ritocchi” al D. Lgs. n 152/06 apportati dal D. Lgs. n. 116/2020 rientra anche una disposizione relativa alla definizione quali rifiuti speciali dei rifiuti derivanti dallo spurgo delle fosse settiche e reti fognarie.

Qual’è la novità? Chi deve registrare?

In passato non era mai stato chiarito con esattezza se tali liquami, derivanti da attività di pulizia manutentiva o di spurgo, fossero da annoverare nei rifiuti urbani o nei rifiuti speciali.

Ora il quadro è stato chiarito e, quindi, cerchiamo di riportarlo qui di seguito nella forma più semplificata possibile:

  • i rifiuti derivanti dalla pulizia manutentiva delle fosse collegate alla rete fognaria (quali sedimenti e incrostazioni che vengano da esse rimosse) sono da intendersi come rifiuti speciali prodotti dal soggetto che effettua la pulizia manutentiva; sono da classificare con codice CER 20 03 06 “rifiuti prodotti dalla pulizia delle acque di scarico”; il FIR verrà emesso indicando come soggetto produttore lo spurghista e questi dovrà provvedere alla registrazione sul suo registro rifiuti e alla dichiarazione MUD. Il soggetto che effettua l’attività di pulizia manutentiva deve essere iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali nella categoria specifica (categoria 2-bis oppure 4 o 5).

 

  • i rifiuti derivanti dallo spurgo di pozzi neri, fosse settiche, vasche Imhoff, bagni chimici, tutti “contenitori” che non sono collegati alla rete fognaria, sono da intendersi come rifiuti del soggetto titolare della fossa (abitazione privata, condominio, ristorante, hotel, edificio pubblico, etc.). Pertanto, saranno classificati con codice CER 20 03 04 “fanghi delle fosse settiche”; il FIR dovrà riportare come produttore del rifiuto il proprietario della fossa e la registrazione dovrà avvenire da parte di quest’ultimo secondo le regole generali (aziende ed enti con più di 10 dipendenti sono obbligate alla registrazione anche dei rifiuti non pericolosi, quali sono questi). Il soggetto che effettua l’attività di spurgo deve essere iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali nella categoria specifica (categorie 4 o 5).

Quali i riferimenti di legge?

I riferimenti da cui derivano tali disposizioni sono:

  • art. 184, comma 3 lett. g,  del D Lgs n. 152/2006 come modificato dal D Lgs n. 116/2020, sono rifiuti speciali “g)  i rifiuti derivanti dall’attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue, nonché i rifiuti da abbattimento di fumi, dalle fosse settiche e dalle reti fognarie;”
  • circolare interpretative del MiTe del 14 maggio 2021
  • art. 190  Registro cronologico di carico e scarico: obbligo di registrazione  per i rifiuti non pericolosi per le imprese e gli enti produttori iniziali che hanno più di dieci dipendenti.

RENTRI: avviata la sperimentazione.

Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti

E’ in fase di avvio la sperimentazione del Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti (in acronimo RENTRI): lo strumento digitale messo a disposizione dal Ministero della Transizione Ecologica, con la collaborazione dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, che dovrebbe nel tempo sostituire le attuali registrazioni cartacee di registro di carico/scarico rifiuti e  formulari di trasporto.

Diversamente da quanto accaduto con la travagliata esperienza del SISTRI, questo nuovo progetto digitale appare come frutto di una concertazione delle parti: Ministero della Transizione Ecologica, società informatica del sistema Camerale -Ecocerved, Albo Nazionale Gestori Ambientali, software house del settore rifiuti.

Se ne possono seguire le tracce sul sito dedicato: prototipo.rentri.it

Nell’attesa di conoscere l’evoluzione di tale strumento, risulta pienamente operativo il sistema di vidimazione digitale dei formulari di trasporto rifiuti, istituito con il ViViFIR di cui abbiamo già illustrato il funzionamento.

 

 

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