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Scadenze ambientali di ottobre 2012

Scadenze di OTTOBRE 2012

  • 20 ottobre –  Dichiarazione mensile/trimestrale CONAI (mod. 6.1; 6.2; 6.3; 6.10)

Norme pubblicate nel mese di settembre 2012

GAZZETTA UFFICIALE

  • GU n. 221 del 21-9-2012
MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

DECRETO 10 agosto 2012, n. 161
Regolamento recante la disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo.
BOLLETTINO  UFFICIALE REGIONE VENETO

  • Bur n. 75 del 11 settembre 2012

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1770 del 28 agosto 2012

Piano di Tutela delle Acque, D.C.R. n. 107 del 5/11/2009. Precisazioni.

Modalità operative per la gestione dei rifiuti da attivita’ di costruzione e demolizione. D.lgs. 03.04.2006 e s.m.i., n. 152; L.R. 3/2000.

GAZZETTA UFFICIALE UNIONE EUROPEA

  • GUUE n. 242/1 del 7/9/2012

REGOLAMENTO (UE) N. 791/2012 della Commissione del 23 agosto 2012 recante modifica, per quanto riguarda talune disposizioni relative al commercio di specie della flora e della fauna selvatiche, del regolamento (CE) n. 865/2006 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 338/97 del Consiglio

Terre e rocce da scavo: nuova disciplina

E’ stato pubblicato sulla G.U. n. 221 del 21 settembre 2012, il nuovo “Regolamento recante la disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo“.
La norma ha lo scopo di definire le condizioni affinché le terre e rocce da scavo possano essere gestite come sottoprodotti, escludendo pertanto l’applicazione della disciplina dei rifiuti.
Da notare che il campo di applicazione del regolamento è limitato alla gestione dei materiali propriamente da scavo.

Sono, infatti,  esclusi i rifiuti provenienti direttamente dall’esecuzione di interventi di demolizione di edifici o altri manufatti preesistenti, la cui gestione continua ad essere disciplinata dalla Parte quarta del decreto legislativo n. 152 del 2006.

Inoltre, in caso di inottemperanza alla corretta gestione dei materiali di scavo secondo quanto disposto dal regolamento il materiale scavato verrà considerato rifiuto ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006 .

Il nuovo regolamento entrerà in vigore in data 6 ottobre 2012 .

Leggi il testo di legge DECRETO 10 agosto 2012, n. 161

 

Modalità operative per la gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione

Segnaliamo che la Regione Veneto con Delibera di Giunta n. 1773 del 28 agosto 2012 (BURV n. 75 del 11/09/2012), ha approvato un documento contenente le ” Modalità operative per la gestione dei rifiuti da attivita’ di costruzione e demolizione. D.lgs. 03.04.2006 e s.m.i., n. 152; L.R. 3/2000″.

Il documento è il frutto di un tavolo di lavoro cui hanno preso parte rappresentanti di URPV, ARPAV, Confindustria e Regione Veneto con l’obiettivo di approfondire i relativi aspetti di tipo gestionale e di individuare, ove compatibili con la disciplina di settore, eventuali semplificazioni procedurali.

L’obiettivo che si pone è di fornire un insieme di indicazioni operative per una migliore gestione delle problematiche legate alla produzione e alla gestione dei rifiuti nel settore delle costruzioni e demolizione sia nel luogo di produzione, sia negli impianti in cui questi vengono trasformati in nuovi prodotti.

Introduce ed intende promuovere l’adozione nei cantieri del  nuovo concetto di ‘demolizione selettiva‘ quale soluzione più efficace per ridurre i quantitativi dei rifiuti prodotti e per favorire la separazione e l’avvio a un recupero più efficiente delle frazioni separate.

 

Leggi la D.G.R.V. n. 1773 del 28/08/12

Leggi l’allegato A alla D.G.R.V. n. 1773 del 28/08/12

Scadenze ambientali di settembre 2012

Scadenze di SETTEMBRE 2012

  • 20 settembre –  Dichiarazione mensile CONAI (mod. 6.1; 6.2; 6.3; 6.10)

SISTRI: rinvio e semplificazioni.

E’ stato pubblicato durante il mese di agosto il decreto, da tempo preannunciato, contenente le semplificazioni del SISTRI  – DECRETO 25 maggio 2012, n. 141 – GU n. 196 del 23-8-2012.

Il decreto era atteso da tempo, ancor  prima del provvedimento di sospensione del SISTRI intervenuto con il D.L. 22 giugno 2012, n. 83 e poi convertito con LEGGE 7 agosto 2012, n. 134 pubblicata anch’essa durante il mese di agosto – GU n. 187 del 11-8-2012 – Suppl. Ordinario n.171 e giunge senz’altro come tardivo e possibile latore di confusione per gli utenti.

Nei contenuti del regolamento “semplificato” si scorgono alcune modifiche relative ai tempi di registrazione, alla microraccolta dei rifiuti, ecc.

L’applicazione del regolamento resta, tuttavia, subordinata alla decisione che il Ministero dovrà adottare, entro il termine del 30 giugno 2013, riguardo al futuro del SISTRI  rimanendo pertanto sospesi tutti gli effetti legati al SISTRI ed al pagamento dei diritti annuali di iscrizione.

 

 

 

Settimana Europea per la Riduzione dei rifiuti

Avrà luogo dal 17 al 25 novembre 2012 l’edizione 2012 della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (European Waste Week Reduction).

La “Settimana” è nato all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con l’obiettivo primario di sensibilizzare le Istituzioni, gli stakeholders e tutti i consumatori circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea e che gli Stati membri si impegnano a perseguire.

Lo scopo principale è promuovere, tra i cittadini, una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente.

La Settimana prevede infatti il coinvolgimento diretto dei singoli cittadini nell’opera di riduzione dei rifiuti. Anche quest’anno, infatti, www.menorifiuti.org (sito promosso da Legambiente) raccoglierà gli impegni individuali grazie ad una bacheca aperta a tutti e  commentabile dove ognuno potrà scrivere il proprio impegno per la riduzione dei rifiuti nella Settimana o un’esperienza di riduzione che già pratica quotidianamente.

Per informazioni sulle iniziative previste:

http://www.ewwr.eu/

http://www.ecodallecitta.it/menorifiuti/

 

Contribuisci agli obiettivi della Settimana: applica il decalogo di buone pratiche per la riduzione dei rifiuti

Vecchie lampadine addio: dal 1 settembre vietata la messa in commercio.

Dal primo settembre nei negozi europei sarà vietata la vendita anche delle lampadine a incandescenza sotto i 60 W, le uniche rimaste in commercio, che dovranno lasciare il posto ai modelli a risparmio energetico, ai led e,  fino al 2016, alle alogene.

Il divieto è una conseguenza della normativa comunitaria del 2009 che punta a ridurre i consumi elettrici, che ha portato alla graduale dismissione e divieto di commercializzazione di tutti i formati di lampadine di vecchia generazione.

I commercianti potranno smerciare solo le rimanenze di magazzino o le speciali scorte per quei tipi di lampade e lampadari utilizzabili solo con particolati modelli ad incandescenza (comprese quelle per forni e frigoriferi).

Ma quanto si risparmia davvero?

Le vecchie lampadine a incandescenza richiedevano ben il quintuplo dei watt per emettere la stessa quantità di luce delle lampadine a basso consumo energetico.

Ad esempio: sostituendo una lampadina a incandescenza da 75w con una equivalente a risparmio energetico di soli 15 w (ottenendo 920-970 lumen) si risparmia il 70% dei costi, ovvero calcolando il costo medio annuo di elettricità oltre al prezzo della lampadina stessa e la sua durata si passa da 42 euro a 12 (considerandola accesa per 7 ore al giorno).

In aggiunta, le lampadine ad alta efficienza determinano una riduzione delle emissioni di  Co2:  la lampadina a incandescenza da 75 watt emette 76 kg di Co2, l’equivalente lampadina ad alta efficienza ne emette solo 15 kg, con un risparmio in emissioni di Co2 di circa l’80% rispetto al passato. (fonte: http://www.wwf.it)

Un’avvertenza importante però riguarda le  lampadine a basso consumo: nonostante abbiano una vita media decisamente più lunga di quelle tradizionali, il loro smaltimento è più complicato. Contenendo metalli inquinanti (ma preziosi e quindi meritevoli di essere riciclati), non possono essere semplicemente buttate nell’indifferenziata o nella raccolta del vetro.  Devono tassativamente essere portate nelle isole ecologiche o meglio ancora ai rivenditori (i quali applicano all’origine una maggiore di prezzo legata proprio all’obbligo di ritiro a fine vita).

 

 

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