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End of waste: un emendamento salverà le autorizzazioni in essere?

End of waste: un emendamento salverà le autorizzazioni in essere?

Come noto (vedi notizia), il discusso contenuto della L. 55/2019 ha riportato la disciplina della “cessazione della qualifica di rifiuto” (c.d. End of Waste) indietro di circa vent’anni, stabilendo che i criteri per la concessione delle autorizzazioni per il trattamento dei rifiuti – al fine di farli cessare dalla qualifica di rifiuto – siano vincolati ai soli (limitati) casi previsti dal D. M. 5/2/98 escludendo tutte le casistiche che negli ultimi decenni la tecnologia ha sviluppato.

L’effetto più discutibile di questo atteso (ma deludente e contraddittorio) provvedimento è stato di impedire il rinnovo di tutte quelle autorizzazioni che erano state rilasciate negli ultimi anni ad personam ad impianti che avevano – nel pieno spirito dell’economia circolare – adottato metodi (anche innovativi e brevettati) di recupero di rifiuti che sarebbero altrimenti stati avviati a smaltimento.

Quanto sopra, destando anche un dubbio di legittimità rispetto ai principi stabiliti dal legislatore europeo in tema di gerarchia nella gestione dei rifiuti e suscitando l’attivazione di pressoché tutte le categorie economiche affinché il legislatore nazionale provveda quanto prima alle opportune modifiche necessarie per sbloccare il settore e per fare salve le autorizzazioni già in essere ante riforma.

È notizia di questi giorni che nel disegno di legge di recepimento delle direttive europee (Legge di delegazione europea) è presente un emendamento che fa salve le “autorizzazioni End of Waste” precedentemente rilasciate dalle competenti autorità.

Dovrebbe, quindi, trovarsi la clausola di salvezza delle autorizzazioni end of waste in essere compresa la possibilità di rinnovo, nelle more dell’adozione dei decreti di settore sull’EoW e nel rispetto dei criteri generali di cui all’art 184-ter del D. Lgs. n . 152/06.

Tuttavia i tempi di recepimento della direttiva europea sono decisamente dilatati e questo non risolverebbe la vexata quaestio delle autorizzazioni esistenti sull’EoW con l’urgenza che questa richiede.

 

 

 

Articolo pubblicato il 29 Luglio 2019

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